Archivi categoria: Colpo Gobbo

#Semifreddo – I giorni della merla (Juventus-Parma 3-3)

“I cosiddetti giorni della merla sono, secondo la tradizione, gli ultimi tre giorni di gennaio (29, 30 e 31) oppure gli ultimi due giorni di gennaio e il primo di febbraio. Sempre secondo la tradizione sarebbero i tre giorni più freddi dell’anno”. (fonte wikipedia.it)
C’è un’analogia tra quello che segna il termometro e la temperatura percepita in casa Juve. L’inverno non lascia scampo, dopotutto, e va affrontato. La realtà dei fatti è che la Juventus imbattibile e splendente di fine estate e pieno autunno ha lasciato, e già da un po’ lo diciamo, il posto alla sua annuale versione invernale: vulnerabile, fragile, cagionevole.
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#Semifreddo su Lazio-Juventus – Nulla di nuovo

Portare a casa una vittoria dopo una partita in cui per 70 minuti si è allegramente e con piena impotenza assistito al predominio territoriale e fisico dell’avversario: possibile se sei la Juventus 2018/19 e in Italia hai davvero poche cose o rivali che possono fermarti. E in questa lista privilegiata non figura il nome della Lazio. Continua a leggere #Semifreddo su Lazio-Juventus – Nulla di nuovo

#Semifreddo – le (comode) fatiche di un lunedì sera

Che questo turno di campionato non rappresentasse il cosiddetto ostacolo insormontabile per la Juventus era lampante. La differenza tra le 2 squadre era, mai come in questo caso, ben rappresentata dai 45 punti in classifica (seppure tra gli 11, divenuti 8, punti del Chievo si contano i pareggi a Napoli, a Roma sponda giallorossa e contro l’Inter in casa). Il più classico dei testa coda, dove anche il minimo rischio rappresentato dalla sorpresa non ha motivo di esistere. Continua a leggere #Semifreddo – le (comode) fatiche di un lunedì sera

#Semifreddo – La (Super)Coppa e la sufficienza del più forte

Jeddah (o Gedda), 16 gennaio 2019. Non poteva finire diversamente. La Juventus si aggiudica la Supercoppa Italiana, superando per 1 a 0 il Milan con gol del giocatore più atteso, dell’acquisto più chiacchierato di sempre. Cristiano Ronaldo firma presente, timbra il cartellino, e conquista il primo trofeo in maglia bianconera. Che poi, per la Juve si tratta dell’ottava Supercoppa in bacheca, staccato il Milan in quella che oltre a essere una finale era anche una sorta di spareggio.  Continua a leggere #Semifreddo – La (Super)Coppa e la sufficienza del più forte

E tanto già lo so che l’anno prossimo gioco di sabato.

Sono passati dieci anni da quel pomeriggio afoso di maggio ma sembra ieri.  Ultima trasferta di campionato con noi che ci siamo già guadagnati l’accesso ai playoff regionali. Per la prima volta sentii parlare di turnover, perché alcuni erano in diffida. 0-1 fuori casa. E poi orecchie alla radiolina. La Juve, quell’anno, non l’avevo seguita. Giocavamo sempre di sabato, sia in casa che fuori, e la Serie B idem. Se guardo indietro a questi dieci anni mi viene da sorridere. Continua a leggere E tanto già lo so che l’anno prossimo gioco di sabato.

La cultura degli alibi altrimenti detto ‘Come dare la colpa agli altri per le mie sconfitte’

Gli Italiani perdono le guerre come se fossero partite di calcio e le partite di calcio come se fossero guerre. (Winston Churchill)

La settimana che ha portato a Juventus-Napoli, crocevia della Serie A 15/16, è stata più lunga rispetto alle altre 51 settimane dell’anno solare.
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#PerchéSanremoNonValeJuveNapoli (Aspettando Juventus – Napoli)

Io Sanremo l’ho seguito. Non tutto, però, dai, grossomodo posso dire di sapere cosa sta accadendo: Carlo Conti è bravo, Garko un po’ meno, ma almeno sta al gioco, la Ghenea è abbastanza alta, la Raffaele è bellissima, bravissima, e altri superlativi a caso, di canzoni ce ne sono belle e un po’ meno belle, ecc… Alla fine hanno uscito persino Vessicchio. Insomma, comunque posso dire che ho visto di cosa si tratta. Ho anche un gruppo su WhatsApp dedicato al Festival. Chiaro, tutto questo pippotto serve a mettere le mani avanti per sabato sera, Mr. Conti. Perché almeno così ho la scusa per dire che non domani, Sanremo, non lo guarderò nemmeno io.

Perché domani sera, naturalmente, può andare ospite chiunque supremo maestro della musica, anche Beethoven risorto che presenta in anteprima la decima sinfonia, ma io guardo Juve-Napoli (anche se, se mi mettevi un duetto Valentina Vignali – Lucia Javorcekova, giuro che zapping almeno una volta lo facevo, caro Carlo). Perché è giusto così. E perché, sinceramente, non se ne può più di sentire parlare ovunque di questa partita, meno che da quel rettangolo verde, che dovrebbe essere l’unico interprete con diritto di parola. L’unico teatro, almeno, dove i protagonisti dei 2 partiti possono spiegare le loro ragioni.

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#MarocchiEAllegri (Udinese – Juventus 0-4)

Mettiamo uno studio televisivo, noto ai più, pieno zeppo di ex calciatori, o competenti nell’attuale oppure vincenti nel passato, talvolta entrambe le cose. Uno di questi si trova a dover fare la sua “classica” (nel senso di “ripetuta settimanalmente”) domanda ad un

Giancarlo Marocchi, bianconero dal 1988 al 1996
Giancarlo Marocchi, bianconero dal 1988 al 1996

allenatore finora incensato di complimenti per aver ottenuto la decima vittoria nelle ultime dieci partite (vorrei anche dire, avrà meritato queste lodi, no?).

Giustamente, l’opinionista ex-calciatore pensa (interpreto il pensiero): è da qualche domenica che non faccio altro che lodare questo allenatore, che domanda mi “invento” oggi?

Discorso che ci può stare. Nulla è più noioso di una intervista del tipo D: cosa pensi della prestazione odierna? / come mai avete sfruttato poco le fasce? / la difesa perché va spesso in difficoltà? / sulla carbonara va il guanciale o la pancetta?
R: sì, insomma, abbiamo giocato una buona partita, abbiamo lavorato bene durante il weekend (se si vince, perché se si perde c’è il sempre utile “dobbiamo ancora lavorare tanto”), ma c’è ancora tanto da fare (perché comunque uno deve affermare che durante la settimana qualcosa deve fare per giustificare lo stipendio, no?).
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#LaNonaÈServita (Sampdoria-Juventus 1-2)

Arrivare al calcio d’inizio con ben più di una motivazione per cercare di portare a casa i 3 punti. E vabbè, dove è la novità? C’è che bisogna guardare al cielo azzurro di Napoli, piuttosto che all’aria d’Europa di Milano, quella almeno che veste di scuro, perché quell’altra metà, insomma, non è che sia proprio l’esempio virtuoso da seguire. Che poi, l’esempio non dobbiamo cercarlo negli altri. Siamo sempre quelli che indossano il triangolo tricolore sulle maglie, fino a prova contraria.

C’è Evra. C’è Licht.  C’è anche Hernanes. Ma perché non Sandro? Perché non Cuadrado? Perché Hernanes? E via di supposizioni. La Samp attaccherà dall’inizio. Continua a leggere #LaNonaÈServita (Sampdoria-Juventus 1-2)

Cronache di calcio giocato – Supercoppa italiana

Dopo un mese di calcio estivo, con tutti i suoi pro commerciali e i contro atletici, si torna a far sul serio. Primo trofeo della stagione: supercoppa italiana. Una finale che se viene vinta, porta morale alla squadra, Se viene persa, viene definita ‘coppetta’.  Prima delle partita ci sono alcune cose che voglio esplicare. Continua a leggere Cronache di calcio giocato – Supercoppa italiana

Sine nomen – 1×02 – L’affare Vidal

Sono un tassista a Monaco, tedesco di nascita, italiano di provenienza. I miei sono emigrati in Germania negli anni ’50, si sono stabiliti qui dapprima come fattorini, poi si sono messi in proprio, aprendo una piccola di spedizioni. Ho deciso di fare il tassista perché voglio un contatto con gli sconosciuti, ed anche perché rimasi folgorato da De Niro in Taxi Driver. Continua a leggere Sine nomen – 1×02 – L’affare Vidal

Berlino, Battiato e la presa di coscienza

Attesa. M’ha preso alla sprovvista. Nei giorni precedenti l’avevo vissuta bene. Allegro, felice, con la consapevolezza di chi vive la prima finale di Champions da quando ho iniziato ad avere cognizione di causa. Nel 2003 avevo dieci anni, cosa ne volevo capire di sogni e di coppe di Campioni, di sfottò e di tattiche. Adesso no. Sono cresciuto e sono consapevole che, nonostante fossimo sfavoriti, possiamo farcela. Podemos.  Continua a leggere Berlino, Battiato e la presa di coscienza