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#Semifreddo – La (Super)Coppa e la sufficienza del più forte

Jeddah (o Gedda), 16 gennaio 2019. Non poteva finire diversamente. La Juventus si aggiudica la Supercoppa Italiana, superando per 1 a 0 il Milan con gol del giocatore più atteso, dell’acquisto più chiacchierato di sempre. Cristiano Ronaldo firma presente, timbra il cartellino, e conquista il primo trofeo in maglia bianconera. Che poi, per la Juve si tratta dell’ottava Supercoppa in bacheca, staccato il Milan in quella che oltre a essere una finale era anche una sorta di spareggio.  Continua a leggere #Semifreddo – La (Super)Coppa e la sufficienza del più forte

Brasile 2014 – Cosa ricorderemo delle semifinali

Brasile – Germania uno a 7-sette-VII: Pensavamo di aver visto tutto con Spagna-Olanda 1-5 e conseguente caduta degli Dei. Credevamo che

l’Italia eliminata 2 volte su 2 Mondiali consecutivi ai gironi fosse il punto di non ritorno di una cosiddetta “big” Mondiale. Ritenevamo che il racconto del Maracanazo fosse irripetibile e che storie e avvenimenti del genere non appartenessero più ai nostri tempi. Ebbene, eccoci qui, invece, a raccontare un avvenimento che, oggi 10 o 11 luglio 2014 (non siamo più in noi), riteniamo (non soltanto noi) unico. La peggior sconfitta della storia della nazionale brasiliana di calcio, arrivata quasi in fondo a quello che doveva essere il Mondiale della nazionale brasiliana di calcio. Quei 6, irreali, minuti, in cui si è passati da un 0-1, tutto sommato ancora rimontabile, allo 0-5 che ha ammutolito uno stadio intero, espressione di una nazione che aveva puntato tutto sui suoi cavalieri verdi-oro per poi scoprirsi piccola piccola, alla stregua di un San Marino qualsiasi. In 6 minuti il Milan ha perso una finale di Champions League 9 anni fa. Subendo, però, “solo” 3 gol. Ecco, pensavamo che fare di peggio in 6 minuti fosse impossibile. Ma, come dice un noto spot di una nota casa di abbigliamento sportivo, Impossible is nothing. Che poi, guarda caso, è la stessa che fa da sponsor alla Germania. Blade Runner diceva di aver visto cose che noi potevamo soltanto immaginare. Beh, forse, qualcosa del genere adesso l’abbiamo vista anche noi.  Continua a leggere Brasile 2014 – Cosa ricorderemo delle semifinali

Il pallone racconta: Brasile – Germania 2-0 (30 giugno 2002)

Yokohama, 30 giugno 2002, International Stadium. Di fronte a 70.000 spettatori scendono in campo per la finale del Mondiale di Calcio 2002, 17° edizione, le nazionali di Germania e Brasile. È lo scontro tra due delle tre selezioni nazionali che più di tutte, senza prendere in esame quanto vinto, hanno dato storicamente a questa disciplina sportiva. La terza ha avuto un cammino burrascoso in questa competizione, interrotto in un pomeriggio di metà giugno in una località della Corea del Sud. Laddove non poterono pienamente gli avversari, riuscì un signorotto dell’Ecuador. Ma questa è un’altra storia. Fatto sta che in quella serata nipponica, espressione della terza grande scuola è l’arbitro, Pierluigi Collina. Succede spesso così: se tra tre contendenti, sono in due a darsi battaglia, al terzo non resta altro che giudicare in modo imparziale.

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Speciale Brasile 2014. Le squadre: 1) Brasile

PROLOGO

Mettiamo subito le cose in chiaro. Noi di IZC ci aspettiamo di vedere un bel Mondiale – possibilmente più bello di Sudafrica 2010 – e soprattutto ci aspettiamo che questo torneo abbia un lato scenografico importante. L’attrazione principale non saranno Messi, Ronaldo, Neymar, Iniesta o Pirlo, e nemmeno Falcao, Reus o Ribery. Ma saranno le tifose brasiliane. Inutile girarci intorno con ipocrisia, le foto delle tifose di casa si diffonderanno a macchia d’olio per il web, sui forum, sui migliori siti sportivi nazionali (vogliamo parlare delle rubriche della Gazzetta o di Sport Mediaset?). E noi, anche se faremo finta di nulla e parleremo di calcio, sfoglieremo con interesse le pagine a loro dedicate.

Che Mondiale sarà, dal punto di vista dei padroni di casa, tifose a parte? Credo che la passione per il calcio unirà ancora una volta poveri (ancora molti) e ricchi (direi pochi), grandi e piccini, uomini e donne. Il Brasile ha rallentato l’ascesa economica che ha contraddistinto la presidenza di Lula Continua a leggere Speciale Brasile 2014. Le squadre: 1) Brasile

Top Ten: le dieci acconciature più oscene

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Ibrahim Ba

Siete rimasti stupiti o sconcertati dalla barbona in stile “Cast Away” di Moscardelli, dalla chioma fricchettona di Diamanti, dalle creste tamarre di Balotelli e Niang o dalle treccine rasta di Cuadrado? Questo è nulla in confonto all’improbabile look sfoggiato da alcuni calciatori che in passato hanno calcato i campi della Serie A, spesso scatenando l’ilarità dei tifosi o diventando dei veri e propri idoli, talvolta lanciando pure nelle vere e proprie mode di dubbio gusto. Mettetevi comodi e godetevi questa speciale classifica (le immagini non sono adatte a un pubblico sensibile)…ovviamente altri contributi sono sempre ben accetti!

10. Ibrahim Ba (Milan). Oltre a meteora e bidone, il francese è stato uno tra i primi giocatori neri a sfoggiare un’orrenda chioma cotonata di colore bianco tendente al beige, unico elemento per il quale è riuscito a farsi notare nel corso della sua disastosa esperienza italiana. Continua a leggere Top Ten: le dieci acconciature più oscene