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Pagelle random #37

Juan Jesus 4,5: il suo omonimo, anche in punto di morte, aveva un senso dell’anticipo migliore.

Diawara 4,5: per domenica prossima aveva già prenotato un tavolo al Pineta, spiace.

Bellini 8: 30 anni con la maglia della Dea. Niente da aggiungere.

Fonte: Pagina Facebook Atalanta
Fonte: Pagina Facebook Atalanta

Mbakogu 2: vedi Beccalossi. Continua a leggere Pagelle random #37

Atalanta-Fiorentina 0-1: le pagelle semiserie dei viola

Neto 7,5 – Risponde a distanza alla bella parata di giovedì di Tatarusanu con la miglior partita della carriera. Se fossero volati a bassa quota avrebbe deviato sul palo anche i Ryanair a dieci euro che volano per l’Est Europa partendo da Orio al Serio. Dopo il primo salvataggio veste i panni della vox populi e offende così tanto Alonso da meritarsi quasi l’intitolazione di un settore dello stadio.

Alonso 5 – Peggiore in campo per distacco, riesce nell’impresa leggendaria di far sembrare Estigarribia, quell’ Estigarribia, un’ala destra degna di essere acquistata dal Manchester United per rinforzare un reparto offensivo decisamente carente di qualità. Nelle repliche televisive la partita sarà trasmessa con il divieto per i bambini non accompagnati in quanto i suoi passaggi sono da ritenersi profondamente diseducativi per chiunque si voglia avvicinare al calcio per la prima volta.

Gonzalo Rodriguez 6,5 – Costretto a giocare anche per le sagome rivestite di sciolina di Savic e Alonso, riesce a tenere in piedi la situazione con un ritrovato spirito caudillista. Perde mezzo voto per non essere mai andato in viso a Boakye a chiedergli “che cazzo ridi”. Continua a leggere Atalanta-Fiorentina 0-1: le pagelle semiserie dei viola

Non ho l’età – Le avventure degli over 30 stranieri nel nostro campionato (prima parte)

Nemanja Vidic e Rafa Marquez centrali, uno tra Ashley Cole e Patrice Evra dirottato sulla corsia di destra, perché, come sosteneva Sacchi, i campioni dove li metti lì giocano, e l’altro che rimane a presidiare la fascia sinistra. Davanti, a protezione della difesa, Seydou Keita.

(immagine presa da wikipedia.org )
(foto di Stanislav Vedmid, wikipedia.org )

Non più tardi di tre-quattro anni fa, una retroguardia del genere avrebbe fatto la fortuna di tantissimi allenatori. Non più tardi di tre-quattro anni fa, se consideriamo il valore di mercato, per acquistare i fantastici 5 sarebbero serviti circa 70-80 milioni di €. Oggi alla Juve è bastato versare un milione e mezzo nelle casse del Man UTD per l’acquisto del terzino francese. Gli altri tutti a parametro zero, eccezion fatta per Marquez da poco arrivato a Verona e di cui non si riescono a trovare in rete i termini economici dell’accordo (se qualcuno lo sapesse, ci desse un fischio). È un altro di quei segnali definitivi di come la Serie A ormai sia un campionato di seconda fascia. Attenzione, nessuno sta dando dei brocchi o dei “finiti” a questi 5 campioni, che anzi, a dispetto dell’età, sono ancora perfettamente integri e sono sbarcati nelle loro attuali compagini con intenti tutt’altro che arrendevoli. Evra, Vidic e Marquez partiranno sicuramente titolari. Cole, con molta probabilità, pure. Keita è l’unico che, al momento, non risulta tra gli 11 di partenza di Garcia, ma la sua voglia di giocare e di dire ancora la sua non passerà inosservata.

Va però ammesso che il calciomercato 2014 rappresenta, in parte, l’emblema dell’attuale livello del massimo campionato italiano. Club in lenta, lentissima, evoluzione che spesso si trovano a puntare su campioni stranieri ormai in fase discendente (l’età non mente) e che difficilmente riescono a resistere alle avances che club con maggiore disponibilità economica, e che giocano in leghe con maggiore prestigio, avanzano ai loro gioielli. La questione Vidal terrà banco fino al termine del calciomercato. Per Pogba e Cuadrado il discorso parrebbe rinviato, al momento, a Icardi e Destro basta, probabilmente, solo una piccola conferma per spiccare il volo, non solo metaforicamente. La Serie A è il “prima” e il “dopo” il top. È un E3 Harelbeke o una Gand-Wevelgem, corse ciclistiche importanti, ma non come una Parigi-Roubaix o una Milano-Sanremo. Bella da vedere come gli Internazionali d’Italia, ma non prestigiosa come il Roland Garros o Wimbledon. Continua a leggere Non ho l’età – Le avventure degli over 30 stranieri nel nostro campionato (prima parte)

Il tifoso medio: dieci tifosi di dieci squadre italiane

JUVENTINO

Juventus' supporters cheer their team du

Si narra che dopo la vittoria nella Coppa dei Campioni 1996 un tifoso juventino di Rovigo, vedendo un ragazzo affranto su una panchina lo abbia apostrofato in tal modo: “Ti rode bello? Mi dispiace, ma non ci puoi fare niente, sei inferiore, china la testa.” Il malcapitato, alieno al pallone a spicchi, prima lacrimò come un vitello, quindi, vedendo tanta disumana bassezza nell’interlocutore, decise di reagire e prendendolo a schiaffi gli spiegò che la fine del suo rapporto amoroso non era affar suo. Lo juventino non conosce mezze misure: interiorizzando il detto “la Juve si odia o si ama” finisce per autoimporsi una fede religiosa dove gli adepti credono che la salvezza sia nella fede bianconera e fuori da essa ci sia solamente invidia e rancore. Tutto ciò spinge il religioso juventino all’ossessione, all’incapacità di gioire per la propria vittoria senza prima lanciare l’anatema verso l’infedele. Con l’ascesa dei Social network si sviluppa una strana consuetudine: ad ogni scudetto la folla bianconera giunge a Piazza Castello a Torino con mezzora di ritardo, giusto il tempo di scrivere improperi vari a interisti, milanisti, torinisti, fiorentini, romanisti, pistoiesi, comaschi, sivigliani, amburghesi…. Continua a leggere Il tifoso medio: dieci tifosi di dieci squadre italiane

Fiorentina-Atalanta, in Sanfelice

Il mondo si divide in due categorie: quelli che dividono il mondo in due categorie e gli sfigati
A proposito di Davis

Dopo la vittoria contro l’Atalanta, dopo la cena a S.Domenico, dopo il cinema dei Coen, incontravo per la strada delle persone che mi chiedevano: che fai, che ne è di te, dello scrivere, del tuo lavoro, della fiorentina, del calcio in generale?

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Milan-Atalanta 3-0: le pagelle semiserie dei rossoneri

Abbiati 6,5 – inizia la seconda parte della stagione, quella in cui torna a parare qualcosa per far credere a Galliani di potersi fare ancora un altro anno. E così sarà nei prossimi decenni, e nei secoli dei secoli. Amen.

De Sciglio 5,5 – onesta partita ai livelli del Pisano o del De Silvestri di turno, ma appunto, lui dovrebbe essere un’altra cosa.

Zapata 6 – è ormai assodato che lui e la bionda non possono giocare insieme, il rischio è quello di una potente implosione neuronica. Resterà comunque una delle coppie (o presunte tali) più influenti della storia del mondo, come Kennedy e Marilyn Monroe, Ranieri di Monaco e Grace Kelly, Tom Cruise e Scientology.

Mexes 4,5 – è biondo, che ci possiamo fare. Dunque piuttosto biondo in molte circostanze, soprattutto sul gol di Benalouane, ma giustamente il guardalinee ha fermato il gioco, perché le donne non si toccano nemmeno con un fiore.

Emanuelson 6 – sua parte del merito del primo gol di Kakà, anche se (pare) nel prossimo fantacalcio i bonus per le imprecazioni suscitate da Constant saranno molto più alti di un misero +1 dell’assist.

milan-atalanta_serie-a_2008-09Cristante 7 – Bryan, come il cane dei Griffin, muore nello show e resuscita a San Siro (un po’ in anticipo sulla Pasqua). Complimenti a lui, ragazzo del ’95, per il gol e per la gran bella prestazione, meno ai genitori per la scelta del nome di battesimo.

De Jong 6 – nonostante sia utilissimo davanti alla difesa (alla Van Bommel, come piace ad Allegri, sia mai a mettere in quella posizione delicata uno con i piedi un po’ più gentili), resta la sensazione di un’arma di distruzione di massa non utilizzata per il suo pieno potenziale. Continua a leggere Milan-Atalanta 3-0: le pagelle semiserie dei rossoneri

Atalanta 1 – Roma 1: le pagelle dei giallorossi

La Roma conserva un ruolino di marcia senza sconfitte stagionali, la truppa capitolina strappa un pareggio in extremis a Bergamo, portando a quota quattro la serie di pareggi consecutivi. L’assenza per infortunio di Totti e Borriello (oltre a quella di Destro), ha ridotto drasticamente le alternative di Garcia. Per sovramercato si sono aggiunte le defezioni iniziali di Pjanic e Ljajic, con il redivivo Marquinho chiamato a svariare sul fronte offensivo. Nei primi sessanta minuti di gioco la Roma (che deve fare i conti anche un De Rossi claudicante) non produce nulla di apprezzabile, per la prima volta l’11 titolare è chiaramente votato al contropiede ed inevitabilmente concede gioco ed inerzia agli avversari. I capitolini confermano meccanismi difensivi di rara efficacia e solo una “papera” di De Sanctis consente agli orobici di trovare il vantaggio con Brivio. Gli ultimi 30 minuti sono un specie di assalto furioso alla diligenza atalantina, forcing che produce il gol di Strootman allo scadere grazie ad un assist di Ljajic. Fa discutere nel dopo gara la svista del direttore di gara, reo di non aver concesso un solare rigore ai danni dei padroni di casa sull’1-0. I giallorossi non devono precipitare nel tunnel delle contestazioni arbitrali, ma concentrarsi su una fase offensiva che senza Totti è sempre più prevedibile ed asfittica. La gara del prossimo turno con la Fiorentina deve rappresentare l’ideale punto di ripartenza della squadra, la speranza è quella di riavere il capitano in campo. Sarà purtroppo molto difficile.

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Parte la Serie A. L’analisi semiseria delle 20 squadre e i traguardi per i quali lotteranno

SCUDETTO

jJuventus – non ha ceduto nessuno, ha preso Tevez. Già questo basta. Llorente e Ogbonna arricchiscono una rosa che non ha punti deboli e che avrà probabilmente anche un altro laterale entro il 2 settembre. Pogba è pronto a sfondare. Certo mai dire mai, in fondo una speranza c’è: se il francesino e Vidal si rompono il crociato e se Conte perde la memoria perdendosi per le campagne piemontesi allora tutto si può riaprire.

ZONA CHAMPIONS

mMilan – Balotelli ed El Shaarawy non ce li ha nessun altro, Montolivo è uno dei migliori centrocampisti del torneo, De Jong sembra in forma come non mai (anche se solo in allenamento), De Sciglio era cercato anche dal Real Madrid e ci sarà un motivo. La squadra titolare tutto sommato è forte ed è collaudata, anche se in questo momento sta facendo pena e ribrezzo, ma d’altronde si sa che per Allegri la stagione inizia a novembre. La spinta in più potrebbe arrivare da Berlusconi, che quest’anno starà a casa e non si perderà una partita. Per questo motivo il Milan non farà posticipi e giocherà sempre alle 15, perché poi il presidente la sera ha da fare con le sue gentili ospiti e non può mica perdere tempo. Poi il 2 settembre sarà il giorno di Galliani: Rocchi e Rizzoli potrebbero essere ingaggiati in extremis, farebbero molto comodo.

nNapoli – Aurelio ce l’ha duro ormai da mesi e credo che l’orgasmo non sia stato ancora raggiunto. Il 2 settembre è lontano e qualche botto l’avrà tenuto da parte per il gran finale. Higuain nel nostro campionato ridimensionato i gol li farà, e credo ne farà anche tanti, Benitez è un allenatore che ha dalla sua i risultati, l’ambiente è carico. Ma sinceramente mi aspettavo più interventi in difesa e a centrocampo. Non vorrei che a De Laurentiis si ammosciasse sul più bello.

fFiorentina – fomentati dall’odio, e questo può essere un vantaggio in termini di carica agonistica. Odiano la Juventus, e questo si sa, odiano Roma e Napoli e credo abbiano dimenticato anche perché, ora odiano a morte anche il Milan, come saprete da recenti avvenimenti. Tutto questo odio può costituire una bella spinta ad esprimere al meglio tutte le qualità della squadra: una coppia d’attacco super, un centrocampo di qualità, delle fasce molto ben attrezzate (che fenomeno Cuadrado). La difesa è il reparto debole e non hanno un portiere all’altezza (almeno per ora), inoltre devono migliorare lo storico scadente andamento fuori casa. Ma se Napoli e Milan toppano, loro ci sono.

ZONA EUROPA LEAGUE

rRoma – un mercato che non mi convince del tutto. Se la cessione di Marquinhos era doverosa a quelle cifre, se quella di Osvaldo era chiesta dall’ambiente, mi domando perché cedere anche Lamela. Anche perché sai quel che lasci, ma non sai quel che trovi (a parte i soldi). Inoltre voglio sapere perché perdere tutte le abbonate ingaggiando Gervinho. La squadra comunque è forte, è l’ambiente che non aiuta. Se da Roma cambiassero nome in Atletico Tottiense e se spostassero il campo di allenamento da Trigoria a un paesino del Trentino, potrebbero ambire ad alti traguardi.

lLazio – oddio, quella vista contro la Juve promette più inculazio che eiaculazio. A Lotito non piace molto cambiare, si sa che cambiare costa. Pecunia non olet. Squadra vecchia, classifica vecchia (curiosi di vedere Felipe Anderson).

uUdinese – i friulani hanno pur sempre in squadra il vero top player del campionato: Totò Di Natale. E non lo dico io, ma lo dicono gli straordinari numeri della sua carriera in maglia bianconera: negli ultimi 4 anni sempre abbondantemente sopra i 20 gol. E a parte giocatori come Muriel, Nico Lopez, Basta, Allan, Danilo sappiamo benissimo che a un certo punto lanceranno qualche sconosciuto trovato tra le montagne sudamericane mentre tosava le pecore.

iInter – no, non mi ero dimenticato dei nerazzurri, è solo che più su della zona E. L. proprio non li vedo. E’ una squadra formata da tre ottimi giocatori – Handanovic, Guarin e Palacio – accompagnati da tre categorie di compagni di squadra: o troppo vecchi per essere competitivi, o troppo giovani per essere competitivi, o troppo pippe per essere competitivi. Magari Mazzarri saprà stupirmi e chissà, potrebbe anche succedere che nel mercato di gennaio arrivi finalmente Thohir col soldone contante.

CAMPIONATO TRANQUILLO

pParma – altra squadra collaudata, con l’allenatore giusto, un difensore che vale 35 milioni (cit. Leonardi ubriaco), un ottimo centrocampo, un centravanti che sa ancora giocare a calcio e Fantantonio. A meno che quest’ultimo non diventi un bue per colpa della cucina emiliana, d’altronde con certi tortelli di zucca e patate e con la torta fritta ecc. ecc. come dargli torto? Vai Antonio, mangia per noi.

catCatania – fuori Lodi e Gomez, dentro Tachtsidis e Kingsley Boateng. Se nel caso dello scambio tra Lodi e il greco si può ipotizzare un pomeriggio estivo in cui Pulvirenti ha alzato un po’ troppo il gomito, bisogna però dare merito agli etnei di aver creduto nel giovane King, che se non si fosse sfasciato il ginocchio oggi sarebbe già uno dei migliori under 20 del torneo. L’anno scorso il Catania fu forse la squadra in assoluto più bistrattata dagli arbitri (basti ricordare le sfide casalinghe contro Juventus e Milan), la conferma tra le squadre che senza emozione non lottano per nulla è scontata.

image_galleryAtalanta – ma sì, i bergamaschi hanno ancora quei giocatori come Denis, Cigarini e ora anche Marione Yepes che consentono di stare tranquilli per quanto riguarda la zona salvezza. Inoltre è finita l’era delle penalizzazioni, fra un po’ riapre la caccia e i contadini dell’entroterra lombardo hanno già pronti i fucili nel caso dovessero avvistare Cristiano Doni o uno che gli somiglia. They have it hard.

cagCagliari – problemone principale: in tutta l’isola non c’è uno stadio per ospitare il poveraccio Cellino con la sua band. L’ultimo tentativo è stato fatto per l’affitto del campo dei Miami Dolphins, d’altronde Miami è casa del presidente ed è lontana da Cagliari praticamente quanto Trieste. Il problema dello stadio può sottrarre punti ai sardi, ma alla fine non hanno ceduto nessuno e ci sono certamente compagini immensamente più scarse.

bBologna – discreta qualità offensiva con Diamanti e la coppia greca Kone-Christocosoulos, esperienza in mediana col ritorno di Perez e l’arrivo di Marek Cech. Premio simpatia per la presenza di Davide Moscardelli, il nuovo idolo di grandi e piccini. Un allenatore tra i più graditi sulla piazza italiana. Come complicarsi la vita? Ad esempio schierando Bianchi o Acquafresca davanti.

sSampdoria – ma per il rotto della cuffia, nel senso che ci sono squadre peggiori. E poi il progetto giovani mi piace e dunque lo appoggio. Qui i ragazzini possono crescere bene, secondo il detto bastone e pagnotta fanno i figli belli. Attenti che se Delio si toglie la cinta… Ritti, composti ed educati.

LOTTA PER LA SALVEZZA

gGenoa – sono già due stagioni che se la cava, ma Preziosi prosegue imperterrito con i soliti errori: squadra stravolta sul mercato per l’ennesima volta, presenza di giocatori davvero poco interessanti, un allenatore giovane e senza esperienza che non si sa quanto potrà durare (5 euro, sarà il primo esonerato). D’altronde il giocattolaio da tempo è più interessato all’altra squadra di sua proprietà: il Milan. Se sta provando a portare il Genoa in B, lo sta facendo nel modo giusto.

hVerona – innanzitutto rischia molto con Mandorlini: nel senso che se lo incontra un meridionale e lo accoppa senza pietà il Verona si trova di punto in bianco senza allenatore. L’ipotesi non è così improbabile. Toni può durare tutto l’anno? Jankovic ce la farà a non rovinarsi il ginocchio? La difesa potrà reggere il confronto contro squadre meno prevedibili del Milan? In ogni caso viaggiano sulle ali dell’entusiasmo.

tTorino – ha comprato in massa gli scarti del Genoa e (vedi sopra) non è un buon inizio, né un buon indizio di stagione tranquilla. Soffre la presenza in città della Juventus ai massimi livelli. Oggi essere il Torino è come essere il fratello sfigato di Jim Morrison. Curiosità nel vedere nonno Ventura alle prese con tanti ragazzini.

chChievo – il Chievo potrebbe benissimo essere il protagonista di un film per ragazzi, di quelli in cui l’adolescente più sfortunato e fesso della scuola diventa la stella della squadra di football e si fidanza con la più figa di tutte. E alla fine nessuno capisce com’è potuto succedere, ma via chissenefrega, è pur sempre una bella storia. Non capisco come fa a salvarsi ogni anno una squadra che fa di Thereau la sua stella. Saranno terminati i bonus?

saSassuolo – hanno iniziato nel peggiore dei modi: partecipando al Trofeo Tim al posto dell’Inter e addirittura vincendolo, come nella migliore tradizione nerazzurra. Non sono consapevoli, poveri pivelli, di quanta sfiga avranno addosso per il resto della loro stagione. Di Francesco chiamato al miracolo con dei giocatori che finora la Serie A l’avevano vista solo in televisione. Occhi puntati su Berardi.

liLivorno – immaginate di prendere mezza Primavera dell’Inter e di mandarla a giocare in Serie A, di punto in bianco, insieme a giocatori semi-sconosciuti che nemmeno Spinelli sa che faccia abbiano. Cosa potete aspettarvi?

Atalanta-Milan 0-1: le pagelle semiserie rossonere

Abbiati 6,5 – Berlusconi ubriaco fradicio elogia Mussolini nel giorno della memoria e il portiere milanista si esalta. Tatuaggi fascisti in fuori, Faccetta nera nel cuore, fascia da capitano inspiegabilmente al braccio. Fa il suo dovere e lo fa bene. Ma non è proprio un bel vedere. A me i fascisti stanno sulle balle.

Abate 5 – non è colpa sua, povero. A Bergamo ieri c’era un campo di patate, altrimenti il nostro prode avrebbe degustato la platea con sgroppate alla Garrincha e doppi passi alla Denilson. In Russia hanno prati sintetici molto più adatti a lui…

Zapata 5,5 – legna che è un piacere. Nella prossima vita rinascerà boscaiolo. Ma è responsabile di un paio di brividi che potevano costare molto caro.

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Mexes 6,5 – il salvataggio di tacco era in realtà un passo de Il lago dei cigni. Philippa fa le prove per il balletto. Grazia ed eleganza alla Natalie Portman (sto bestemmiando, lo so) che ieri hanno avuto risultati più decenti del previsto.

Constant 6 – vedi Abate ma, paradossalmente, difende meglio. Un paio di cross sono finiti fuori dal campo e alcuni ragazzini dell’Atalanta sono impegnati ormai da ieri nella ricerca dei palloni.

Flamini 6 – ha dei piedi di legno che probabilmente gli ha fabbricato mastro Geppetto. Deve farsi perdonare per non aver accettato il Napoli, nella giornata in cui Dzemaili vince il premio di migliore in campo a Parma. Sbaglia un gol che si poteva fare, però ammetto che quando entra violento e fuori tempo mi provoca un brivido di gradimento.

Montolivo 5,5 – il periodo smagliante è ormai terminato da quasi due mesi. E quando non fa cose egregie come quelle viste appunto in quelle partite, io non mi accorgo della sua presenza in campo. Ma forse è un problema mio, io e Riccardo evidentemente non siamo fatti l’uno per l’altro.

Boateng 4 – la principessina è stata rapita da Bowser. Riusciremo a liberarla con l’aiuto di Super Mario (Balotelli?) ?

Niang 6,5 – ce lo vedo a bere un angelo azzurro tra un tempo e l’altro, mentre gli altri fessacchiotti degustano il the caldo. Questo ragazzino è maledettamente forte. Chiedete a Brivio e Cigarini. Assist al bacio. Quando finalmente più vicino alla porta?

Pazzini 5,5 – in questo periodo va di moda Quentin Tarantino con il suo ultimo Django. Santo Cielo, chiunque mi consiglia di andare a vedere questo benedetto Django. Ora vorrei precisare, esaltati fan di Tarantino dell’ultima ora, che io a 12 anni già guardavo Pulp Fiction. E che ancora non vado a vedere Django perché sono impegnato a girare il remake di Kill Bill: Kill Giampaolo.

El Shaarawy 6,5 – Uno sportivo, un ragazzo, per il calcio va pazzo, lui è un attaccante che vuole sfondare e campione diventare, per poter così giocare nella squadra Nazionale. Stephan si allena tirando i rigori, Stephan rincorre ogni pallone, e fa i ragazzi felici e contenti.

Robinho s. v. – entra con lo stesso entusiasmo di un bambino di 8 anni quando viene obbligato ad andare a messa.

Traorè s. v. – riesce in pochi minuti a mettersi in mostra per qualche squadra della Serie B turca. Speriamo che Galliani non si confonda cedendo Niang.

Allegri 6il budello della tu mà, ti voglio proprio dare la sufficienza. Mi fermo va sennò ci ripenso. E intanto zitti zitti…

Milan-Atalanta 0-1: le pagelle

Dall’ignobile spettacolo visto a San Siro ieri sera, proviamo a ricavare delle pagelle per quanto riguarda la prestazione rossonera. E lo so, non sarà facile essere buoni con i voti. Però consiglio a chiunque voglia provare a fare le pagelle sul Milan, la metodologia seguente: se è stato sostituito da Allegri, allora ha giocato bene.

Massimiliano Allegri con Robinho e Yepes, ieri assenti (foto di goatling, flickr. http://www.flickr.com/photos/
32907326@N00/7763963574)

Abbiati 6 – purtroppo in porta non troviamo di meglio, i portieri al giorno d’oggi costano e il Milan non se ne può mica permettere uno nuovo. Dunque, bisogna accontentarsi. Speriamo che Abbiati giochi fino ai 45. Pazienza se ogni volta che arriva un rasoterra oppure che tocca una palla con i piedi sono costretto a farmi il segno della croce. Discreto sul tiro di Moralez, poi nulla di rilevante.

Abate 5 – ogni volta che qualcuno mi dice che Abate è un buon terzino, mi domando allora da quale pianeta venga gente come Maicon o Lichtsteiner, che non solo hanno il piede dritto e sono bravi nella fase difensiva, ma ti fanno pure 3, 4 o 5 gol a campionato. Niente, con quel piede Abate proprio non ce la fa a mettere una palla decente in mezzo.

Bonera 5 – io spesso mi domando cosa ho fatto di male quest’estate per vederlo nuovo leader del reparto arretrato. Ma Mexes e Zapata dove sono? Non saranno due fenomeni, ma Bonera leader non lo regge nessuno.

Acerbi 6 – vorrei scrivergli su twitter, ogni volta che lo vedo, per chiedergli cosa diamine ha sul labbro. Questo aspetto mi deconcentra dalle sue reali prestazioni in campo. Però mi è sembrato il meno peggio del reparto arretrato.

Antonini 5,5 – il problema è che il poveretto si sbatte come un dannato, ma proprio non è per lui. Lui è lo specchio del ridimensionamento. Mi fa venire un mezzo colpo sul retropassaggio in occasione del palo dell’Atalanta. Tutto sommato non è andato malaccio, perché non ha sbagliato neanche un fuorigioco stavolta, ed è un evento raro. Spero però che per gennaio si riesca a sbolognare al Crotone o al Lanciano, dite che se lo prendono?

De Jong 6 – eccone un altro che, poveretto, deve giocare fuori ruolo, a causa delle idee bislacche del mister, che prima di cambiare il modulo preferisce modificare il ruolo naturale dei propri giocatori. Sostanza c’è, ma cercasi piedi per creare azioni da gol.

Ambrosini 6 – non ha giocato male male, eh, sia chiaro. Ha fatto quello che può. Palloni per le punte zero, però, il problema è sempre quello. Tra il 55′ e il 60′ finisce l’ossigeno e chiede il respiratore artificiale, ma l’arbitro non ne consente l’uso durante il gioco ed è costretto a chiedere il cambio per poter sopravvivere.

Emanuelson 6,5 – dopo un ottimo precampionato, giustamente Allegri, sempre attento alle prestazioni dei suoi giocatori, non lo ha schierato titolare nelle prime due. E ovviamente ieri ha dimostrato di essere tra i più in forma, per questo si è meritato pure la sostituzione.

Boateng 4,5 – toglietelo da davanti ai miei occhi. Le meglie n. 10 di Savicevic, Boban, Rui Costa e Seedorf si stanno domandando: “p’cchè?”. Il Boa sta dimostrando ampiamente che senza Ibra vale ben poco, che la 10 non fa per lui, che non è un trequartista bensì un mediano, e infine che il nuovo taglio di capelli gli sta pure male, Melissa sappilo. Io lo venderei, se non fosse che non si otterrebbe altro che far ingrassare ancora di più il portafogli del boss.

El Shaarawy 6,5 – tra i più propositivi, l’unico a essere pericoloso con due conclusioni che impegnano Consigli. Si sbatte su tutto il fronte d’attacco e giustamente si merita anche lui la sostituzione. La sagacia del mister ci piace, come sempre.

Pazzini s.v. – ho lasciato la tv sintonizzata su San Siro e lo sto ancora cercando.

Nocerino 5,5 – ecco un altro che senza Ibra vale ben poco. L’avrei visto meglio alle 18 in Palermo-Cagliari, eppure viene considerato uno dei big della squadra. Ecco a che livello siamo arrivati.

Bojan 5 – se Barcellona e Roma l’hanno cacciato, un motivo ci sarà.

Constant s.v. – si nota solo per il naso, e per un attimo sembra che qualcuno abbia finalmente sostituito degnamente Zlatanone.

Allegri 3 – e sono buono. Lui è soddisfatto, ha addirittura un punto in più dell’anno scorso. D’altronde ci sta fare solo una vittoria se nelle prime tre affronti Chelsea, Barcellona e Inter. Forse ho visto male i colori delle magliette delle avversarie. Prego affinchè azzecchi almeno una sostituzione da qui al giorno del suo esonero, ma non fraintendete, non è così vicino. Ma seriamente: perché non è capace di dare uno straccio di gioco e di cattiveria a questi giocatori?

Berlusconi -1 – mentre una barca affonda, l’altra naviga saldamente in mare. Si dice che ieri fosse in crociera. E chi l’ammazza…

Atalanta: Consigli 6,5 – Bellini 6 – Lucchini 6,5 – Manfredini 6,5 – Brivio 6,5 – Raimondi 6 – Cigarini 7 – Biondini 6 – Bonaventura 6,5 – Moralez 6,5 – Denis 7 (Ferri, De Luca e Cazzola s.v.) – Colantuono 7.