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Giro d’Italia 2014: Il pagellone finale

Nairo Quintana 9.5 Il colombiano triste ha una faccia che ci piace. Lui e la sua famiglia sembrano zapatisti reduci dalla marcia su Città del Messico. Ha accusato problemi di salute per metà Giro e lo ha vinto agevolmente, portando a casa due splendide imprese, Val Martello e Bassano del Grappa. Perché il mezzo punto in meno? Più che la furbata nella discesa dello Stelvio, mi ha turbato che quando si è trovato all’attacco con Pozzovivo non gli abbia dato mezzo cambio perché non ce la faceva, per poi sprintargli in faccia. Tanto valeva se lo tirasse fuori e gli facesse l’elicottero. Continua a leggere Giro d’Italia 2014: Il pagellone finale

E così finì il Giro d’Italia 2014 (breve e nostalgico resoconto rosa)

Se dovessimo assegnare un titolo che caratterizzasse il Giro d’Italia 2014 il più adatto sarebbe: non c’avrei dato una lira. Questo Giro 2014 era partito così, in sordina, snobbato da quei big che con le gambe correvano il glorioso Giro di California e con la mente pensavano all’unica corsa a cui affidano le loro annuali fortune: il Tour. E ammesso che anche quest’anno i franchi hanno fatto più gola delle lire, non è stato quello delle iscrizioni l’unico momento in cui qualcuno ha considerato questa un’edizione minore del Giro, un lontano parente di quegli anni in cui Coppi e Bartali se la vedevano con Magni, Merckx regolava l’avversario di turno o Indurain tremava al solo pensiero di Pantani.

Quelle lire che nessuno gli voleva concedere il Giro se le è andate a cercare in Irlanda, dove le biciclette, causa clima, sono poche, ma le lire, intese come strumenti musicali, tante. A chi frega della bicicletta in un posto dove piove sempre? A tutti. Anche a quelli, la maggior parte, che di ciclismo non sanno pressoché nulla. Perché il Giro è un rito che si compie ogni anno ed ogni anno attraverso il rosa riverbera il suo messaggio di fratellanza. E’ stata un successone la tre giorni irlandese del Giro. Vista dal satellite la verde isola mostrava una vena rosa nella parte orientale, tra le città di Belfast e Dublino, un serpentone che al suo passaggio colorava pecore e tralicci, uomini e parlamenti. E allora possiamo dire che si, tutti quegli irlandesi al bordo delle strade hanno dato ben più di una lira al Giro, hanno condiviso un rito centenario, ci hanno detto, a noi italiani che di quel Giro siamo i padroni, che il nostro paese ha ancora qualcosa di bello ed esportabile. Continua a leggere E così finì il Giro d’Italia 2014 (breve e nostalgico resoconto rosa)

Top&Flop 19° tappa: cronoscalata Bassano del Grappa – Cima Grappa

TOP

– Nairo Quintana Ora, non ho statistiche alla mano, ma occhio e croce Nairo dev’essere il più presente nei nostri Top&Flop. La prima settimana Quintana ha provato a stare nei Flop. Così, per divertimento, non perché ne avesse un motivo particolare. C’è stato una volta, due, forse anche tre. E noi, che non abbiamo capito nulla, giù di cattiveria: ma sarebbe questo il fenomeno? Non era meglio importare qualcos’altro, qualcosa di più caratteristico, dalla Colombia? Poi Nairo s’è stufato di tutte le nostre sterili critiche e allora ha iniziato a sferzare la bici come fanno i suoi compaesani con quei lama sputacchiosi che caricano di paccottiglia. E allora Top, Top e ancora Top. Poi basta però, neh.

– Fabio Aru Questo in salita, nel caso non ve ne foste accorti, viaggia per davvero. E c’ha pure una bella testa. Pensate che l’altro giorno ha parlato di Orazio, che non è il salumiere del Conad, ma un letterato latino che aleggia sui banchi dei maturandi ogni mese di giugno. E c’ha pure un bel carattere, perché dopo il trionfo di Montecampione e i paragoni arditi, il Pantani sardo ha continuato nella sua scalata alle posizioni che contano. Forse non si è montato la testa, o non l’ha persa, perché legge Orazio, che sarà anche un infame spacciatore di perifrastiche, ma dopo duemila anni sa consigliare uno scalatore meglio di un rapper.

Meccanici Bene, abbandoniamo il nobile rosa e per una volta sporchiamoci le mani di morchia. Non so se ci avete fatto caso, ma quest’oggi il ruolo dei meccanici è stato fondamentale. Già, perché ai nobilissimi primi dieci della generale è parso logico fare un terzo della cronometro con una bici e il resto con un’altra. Ecco allora saettanti meccanici lanciarsi da ammiraglie ancora in moto, staccare con un guizzo di braccia le biciclette nuove dalle staffe, metterle sotto il prezioso sedere dei loro assistiti e spingere per diversi metri i seppur pochi nobili chilogrammi lungo una salita impervia. Un pit stop in piena regola. Lode al proletariato ciclistico.

Il sardo ubriaco Sei sardo, quindi tifi Aru. Sei sardo e orgoglioso di esserlo, quindi sei avvolto dalla bandiera dei quattro mori. Sei sardo, orgoglioso di esserlo e sei pure sbronzo, quindi hai una faccia da beone e una Ichnusa da 66cl nella mano sinistra. Sei un sardo tifoso di Aru avvolto in una bandiera sarda su cui hai versato chissà quanti litri di birra e ti si ferma davanti Quintana, che si gioca la vittoria di tappa con il tuo beniamino, per cambiare lasua bicicletta. Cosa fai? Gli consigli di prendersela comoda, di non esagerare. Calma, Nairo, calma. Che fretta c’è? Le telecamere del Giro ci regalano questa magia. Da oggi siamo tutti un po’ sardi. Ubriachi.

FLOP

– Rigoberto Uran Uran Che poi non è mai bello infierire, ma anche oggi da Rigoberto ci aspettavamo qualcosa di più. D’accordo, era salita, ma se non fa la differenza a cronometro, quando la fa? Dopo aver abbandonato i sogni in rosa, ora rischia di lasciare anche la seconda posizione, incalzato da uno scatenato Aru.

– Il completino rosa di Quintana Che il rosa non donasse a questo piccolo uomo dalla faccia cotta dal sole delle Ande lo avevamo già capito. Oggi poi si presenta con un completino aderente che lo fascia dal collo alle ginocchia e, udite udite, un paio di calzature che sembrano (se lo siano veramente non l’ho ancora capito) stivaletti. Rosa. L’unica passerella che gli si addice è la salita del Colle dell’Agnello.

Top & Flop 18° tappa – Belluno – Rif. Panarotta (Valsugana)

TOP

Julian Arredondo (foto di Martin Mystère, wikimedia commons)
Julian Arredondo (foto di Martin Mystère, wikimedia commons)

Julian Arredondo – con quel fisico che ricorda José Rujano va a timbrare i Gran Premi della Montagna con la stessa regolarità con cui mia madre fa i punti del supermercato per prendere il cinquantunesimo servizio di piatti da tenere inutilizzato a casa. Si mette in saccoccia una vittoria che si aggiunge al trionfo colombiano in questo Giro d’Italia, per di più col secondo posto di Duarte.

Pierre Rolland – un francese non si aggiunge mai tra i top a cuor leggero, ma non la smette mai di fare bagarre per smuovere la classifica generale, a voler proprio turbare i nostri pomeriggi sul divano. Nemmeno Piepoli ai tempi dei Pirenei è mai scattato così tanto. Meriterebbe una vittoria di tappa, manca alla fine un po’ di concretezza.

Fabio Aru – lascia Rolland a fare il fumo e lui fa l’arrosto. Scatto bruciante per il terzo posto nella generale, e quasi lo agguanta. Predestinato. Continua a leggere Top & Flop 18° tappa – Belluno – Rif. Panarotta (Valsugana)

Giro d’Italia 16° tappa Ponte di Legno-Val Martello – I Top e i Flop

L'ordine d'arrivo di oggi (foto www.outdoorblog.it)
L’ordine d’arrivo di oggi (foto http://www.outdoorblog.it)

TOP

Nairo Quintana E’ fuori forma. Ha l’otite. Ha problemi di respirazione. Non si sta impegnando al massimo. Bla bla bla. Stravince il tappone biblico e rifila oltre 4 minuti a Uran e tre minuti a tutti gli altri. Tutta la questione azzeramento dei tempi sulla discesa dello Stelvio/non azzeramento dei tempi sulla discesa dello Stelvio avrebbe reso questa tappa la versione su due ruote del rigore Iuliano-Ronaldo, se i distacchi fossero stati contenuti. Ma quando arrivi a 4 minuti di distacco, devi solo abbassare la testa e passare sotto lo forche caudine. Continua a leggere Giro d’Italia 16° tappa Ponte di Legno-Val Martello – I Top e i Flop

Giro d’Italia 15° tappa, Valdengo – Plan di Montecampione, I Top e i Flop

TOP

Fabio Aru Per un sardo come me vedere un mio compatriota vincere da solo a Montecampione, sulle strade di Marco Pantani è l’equivalente del fan di ciclismo di un foursome con Kate Upton, Brooklyn Decker e Irina Shayk. Piccolo consiglio: se ti chiedono di parlare in dialetto, cerca magari di evitare di limitarti al classico ajò, io sarei stato decisamente più colorito Continua a leggere Giro d’Italia 15° tappa, Valdengo – Plan di Montecampione, I Top e i Flop

Giro d’Italia 12° tappa Barbaresco-Barolo 42 km, I Top e i Flop

TOP

Rigoberto Uran Uran Ne è passata di acqua sotto i ponti da quando questo colombiano si fece soffiare la medaglia d’oro di Londra da Vinokourov perché con ogni probabilità si girò a svisare qualche pivella del pubblico. Lui, scalatore, oggi ha corso da cronoman navigato, e ha conquistato tappa e maglia, infliggendo distacchi pesanti a tutti, in particolar modo a Nairo Quintana ed Evans  Certo, Wiggins, Cancellara e Martin sono altrove, ma per un colombiano di 173 cm vincere una crono quasi pianeggiante di 42 km è una di quelle imprese che si raccontano ai nipotini. Prima maglia rosa colombiana della storia, finalmente abbiamo trovato un erede degno di Julio Alberto Perez Cuapio Continua a leggere Giro d’Italia 12° tappa Barbaresco-Barolo 42 km, I Top e i Flop

Giro d’Italia 9° tappa Lugo-Sestola: I Top e i Flop

TOP

Pieter Weening e la Orica Green Edge La squadra olandese ha vinto la cronosquadre, due tappe con Weening e Matthews, e portato la maglia rosa per una settimana, e questo senza avere corridori di livello assoluto. Oggi Weening ha portato a conclusione la lunga fuga con una volata feroce e mai in discussione. Continua a leggere Giro d’Italia 9° tappa Lugo-Sestola: I Top e i Flop

Top e flop 6° tappa: Sassano-Montecassino

GIRO D’ITALIA 2014
6° Tappa: Sassano-Montecassino
Come di consueto eccoci a narrare in poche righe quanto accaduto quest oggi nella Corsa Rosa .
In questa primavera pazza che flagella d’acqua il sud della penisola, pochi spunti arrivano dal tanto amato Giro. Vediamo i TOP&FLOP di oggi:

TOP

MICHAEL MATTHEWS: In Maglia Rosa, lui uomo di Canberra che corre per una squadra australiana, che ha vinto un Mondiale a Melbourne, tira fuori un Jolly spettacolare anticipando sul traguardo un altro australiano. Cose dell altro mondo! Continua a leggere Top e flop 6° tappa: Sassano-Montecassino

I protagonisti del Giro d’Italia 2014

NAIRO QUINTANA

Quando è nato, Walderrama si apprestava a giocare un favoloso Italia ’90 con la sua Colombia. Sembra un’eternità ma sono passati solamente 24 anni e questo fenomenale fuscello di 56kg distribuiti in appena 167 cm si appresta a vivere un Giro da protagonista. Scalatore fortissimo, veloce, sicuro, è stato l’unico in grado di staccare Froome negli ultimi due anni, il podio dello scorso Tour De France lo colloca già nell’elite dei grandi corridori di corse a tappe. Ciclista del futuro, potrebbe vincere 4-5 corse importanti se solo riuscisse a limare i suoi limiti a cronometro. Le salite del Giro non sono quelle del Tour e si sa, lui però resta il favorito numero 1 .

JOAQUIM RODRIGUEZ

Il soprannome di “Purito” (piccolo sigaro) la dice lunga sulla sua abilità in salita. Si dice infatti che durante una salita abbia raggiunto alcuni compagni e abbia finto di fumare un sigaro a significare la grande facilità dell’impresa. Un palmares impressionante con due podi (Giro e Tour) negli ultimi tre anni e la voglia di riscattare quel maledetto giro regalato a Hejsedal. Potrebbe guadagnare qualcosa su Quintana nella crono Barbaresco-Barolo, ma dovrà difendersi sullo Zoncolan. Meriterebbe una grande corsa a tappe per chiudere una carriera straordinaria.

CADEL EVANS

Da pluricampione mondiale di MTB a Campione del Mondo di corsa in linea a Mendrisio 2009, tanto basta per renderlo quasi immortale. La sua andatura dinoccolata, il suo Tour De France da vincitore, la sua prima maglia rosa, il podio alla Vuelta: che dire di Cadel, 37 anni e ancora protagonista in uno sport dove energie fresche e fame contano più di ogni altra cosa? Complimenti.

RIGOBERTO URAN

In fase di crescita costante, altro colombiano da temere. Lo scorso anno solo uno straordinario Nibali non gli permise di trionfare. E’ il meno favorito tra i quattro già citati, ma senza dubbio combatterà per la Rosa. Poi ha uno squadrone al suo servizio e si è allenato ai 3000mt di Bogotà per tre mesi. Pelle dura questo qui….

DOMENICO POZZOVIVO

Il Colonnello sembra aver trovato la forma fisica giusta per essere protagonista e non solo un ottimo piazzato. Iniseme ad Aru è quanto di meglio l’Italia possa offrire per la classifica generale. Sarà uno dei protagonisti nella terza settimana.

FABIO ARU

Splendido gregario di Nibali, quest’anno offrirà le sue fatiche a Scarponi. Se poi il buon Michele dovesse abdicare, ecco che Fabio prenderà i gradi di capitano. E allora ci sarà da divertirsi. E’ la nostra carta migliore per i grandi Giri (Vincenzo a parte).

MICHELE SCARPONI

Ultimo Giro di buon livello e poi il marchigiano mediterà sul da farsi. Non può ambire alla vittoria ma ha esperienza e capacità per approfittare delle difficoltà altrui e cogliere un podio che avrebbe del clamoroso. Ma non troppo.

MARCEL KITTEL

E’ il velocista più forte del momento, forse più forte di Cavendish. Di sicuro in questo Giro è il favorito in almeno 4 arrivi in volata. Se supererà le montagne, cosa difficile, a Trieste il bottino sarà ricco.

IVAN BASSO Ci ha deliziati per anni sulle Dolomiti e le Alpi, ragazzo umile, mai una parola fuori posto, ha preparato il Giro meglio di chiunque altro e la sua esperienza potrebbe portarlo a competere fino alla fine. A cronometro è superiore a tutti i favoriti, ma questo Giro si preannuncia durissimo, forse troppo per lui.

RAFA MAJKA Sorpresona? Potrebbe essere lui la mina vagante del Giro, da prendere in considerazione sugli strappi improvvisi tipo Montecassino. I polacchini quest’anno vanno alla grande, Kwiatkowski docet.

SALVATORE PUCCIO Uomo di fatica, la SKY conta sul suo lavoro in ogni tappa. Speriamo di vederlo almeno una volta a mani alzate sul traguardo.

DIEGO ULISSI Il toscanaccio potrebbe sfruttare l’esperienza di Damiano Cunego per portarsi in zona podio, ma non è lo stesso di inizio stagione. Peccato.

GIAMPAOLO CARUSO e LUCA PAOLINI Dovranno frantumare i loro muscoli per portare Purito in vetta, ma se lo spagnolo dovesse incontrare difficoltà, sarebbe bello vedere Caruso lottare per la Rosa e il barbuto Luca andare a caccia di una o più tappe.

Il Giro d’Italia 2014 – Scopriamolo insieme

IL GIRO D’ITALIA 2014

Scopriamolo insieme.

Foto di youkeys, Flickr.
Foto di youkeys, Flickr.

Belfast Venerdi 9 Maggio – Trieste Piazza Italia, Domenica  1° Giugno. In mezzo 3449,9 km di passione, sudore, discese e tante tante salite. Eccolo in sintesi il nostro amato Giro, la corsa più bella e dura del Mondo. Dalle pianure di Belfast alla splendida Dublino, dai rettilinei di Giovinazzo all’Abbazia di Cassino e poi la cronometro “dei vini” da Barbaresco a Barolo. Un giro in onore di Gino Bartali a 100 anni dalla sua nascita e del Pirata a 10 anni da quel fatidico febbraio. A lui dedicata la tappa n° 14, quella del suo Santuario, quello di Oropa che lo vide splendido inseguitore e vincitore nel 1999 prima dei fattacci di Madonna di Campiglio. Importanti le tappe di Val Martello, Plan di Montecampione, Cima Grappa e udite udite, la salita più dura d’ Europa, quel grandioso ed epico Monte Zoncolan tanto caro a Gilberto Simoni e mister Francesco Guidolin, fautore di questo percorso. Un giro per scalatori quindi, poche tappe per velocisti, tante per gli attaccanti, tantissime per chi avrà coraggio ad affrontare di petto questa edizione, sicuramente la più bella degli ultimi 15 anni. Non si sa chi parteciperà e chi invece si concentrerà sul Tour, noi ci godremo comunque un grande evento, questo è sicuro. Alla luce della stagione conclusa, proviamo a fare gli indovini con il

BORSINO DEI FAVORITI

***** VINCENZO NIBALI  detentore e super favorito, ammesso che partecipi e non cerchi lo storico tris sulle strade parigine. Continua a leggere Il Giro d’Italia 2014 – Scopriamolo insieme