GERMANIA (a cura di Busonzio)
Neuer 7,5: lo ribadiamo, sarebbe stato il fiore all’occhiello della gioventù hitleriana, se nel 1945 le cose fossero andate diversamente. Fortunatamente gli eventi hanno preso un’altra piega, e così il bimbo cresciuto nella curva dello Schalke è diventato la versione umana della Porta di Brandeburgo. Sporca un po’ la finale con un’assurda uscita su Higuain, che ricorda tanto quella di Schumacher su Battiston nel 1982. Il biondo reagisce allo stesso modo: aspetta il fischio per il rinvio, ostentando una freddezza inumana. Il suo miglior pregio vanifica la palla gol capitata a Palacio: lui non va giù, al Trenza non resta che tentare il pallonetto. N° 1 al Mondo per decenni a venire.
Lahm 8: se inventassero il Pallone d’Oro per il giocatore più sottovalutato di tutti i tempi, il premio sarebbe suo senza alcuna discussione. Il capitano è il leader silenzioso di questa squadra, non fa mai mancare il proprio appoggio ai compagni, e dopo aver corso ininterrottamente per 120 minuti non sembra nemmeno sudato. Osservate ogni palla che ha toccato nel corso della finale: non ha sbagliato un passaggio, non l’ha mai persa, nè l’ha mai data via con troppa fretta. Ogni pallone toccato rientrava nei piani superiori costruiti non si sa bene da chi, ma che alla fine hanno premiato gli europei. Continua a leggere Le pagelle semiserie: Germania-Argentina 1-0