Curiosità: i pluri-scudettati più improbabili

Il terzo scudetto, vinto domenica dalla Juventus senza giocare, mi ha fatto riflettere, e non poco. Con il 30° titolo della storia bianconera (32 secondo i più indomiti), anche fenomeni del calibro di Peluso, Isla e Rubinho possono dire di aver vinto 2 scudetti. Pepe, Padoin e Storari addirittura 3! Allora ho intrapreso subito una veloce ricerca, incuriosito dallo scoprire chi erano i giocatori più improbabili ad aver vinto svariate volte il Campionato italiano. Guardate un po’ cos’è saltato fuori!

Fonte: wikipedia.it
Fonte: wikipedia.it

Renato Cesarini – 5 scudetti con la Juventus

Ebbene sì, in quest’anomala classifica rientra anche chi ha ispirato il nome di questo blog. L’attaccante degli anni ’30 vinse 5 scudetti consecutivi con la Vecchia Signora, mettendo a segno ben 35 reti, molte delle quali – appunto – In Zona Cesarini. L’attuale dirigenza juventina, molti giornalisti di fede bianconera, operatori specializzati, opinion leader, magazzinieri e chiunque altro voglia spararla grossa, in questi giorni stanno facendo passare quello dei ragazzi di Conte per un record, dimostrando di essere i primi a non conoscere la propria storia. Peccato per il vecchio Renato…

 

 

Fonte: calcio.fanpage.it
Fonte: calcio.fanpage.it

Simone Padoin – 3 scudetti con la Juventus

Un giorno qualche filosofo analizzerà e studierà la morbosa passione di Conte per giocatori come il suddetto, Giaccherini ed altri jolly (termine carino per non dire che non si capisce dove debbano stare). In 2 stagioni e mezzo a Torino, l’ex validissimo centrocampista dell’Atalanta

ha ricevuto per 3 volte la medaglia di campione, senza sapere bene nemmeno lui perchè. Nell’ultimo turno ha legittimato la sua vittoria, segnando l’unico suo gol stagionale, proprio contro gli ex compagni.

Fonte: swotti.com
Fonte: swotti.com

Santiago Solari – 2+1 scudetti con l’Inter

In nerazzurro doveva arrivare già nel 2002, nello scambio che portò le ginocchia ormai sane di Ronaldo a Madrid. Ritardò di 3 anni, ma si prese le sue belle rivincite: 2 scudetti (più uno) vinti senza affannarsi troppo, in pieno stile sudamericano. La sua reale zona d’azione era la Coppa Italia, dove giocò quasi sempre, scorrazzando sulla fascia sinistra meglio di molti altri suoi predecessori (non che ci volesse molto).

 

 

 

Fonte: sportsillustrated
Fonte: sportsillustrated

Marcelo Zalayeta – 3 scudetti con la Juventus

Nonostante le apparenze, il Panterone è ancora un idolo per molti aficionados della Curva Scirea, memori anche del gol al Camp Nou che permise alla Juve di disputare la semifinale (e poi anche la finale) di Champions 2003. Con 5 gol in 38 presenze complessive, l’uruguaiano contribuì alla vittoria del titolo nel 1997/98 e nel biennio 2001/03. Nella storia juventina non lascerà molti altri segni indelebili, ma avrà modo di rifarsi pochi anni dopo quando, con la maglia del Napoli, si vendica segnando (e procurandosi un rigore inesistente) proprio agli ex compagni.

 

Fonte: ilpalloneracconta.com
Fonte: ilpalloneracconta

Nicola Amoruso – 3 scudetti con la Juventus

Altra presenza bianconera in questa classifica, ma d’altronde se hanno vinto (almeno) 30 scudetti un motivo ci sarà. L’attaccante fedele quanto Muntari lo era ad Allegri ha vinto anch’esso 3 titoli, con l’apporto misero di 6 reti. Tuttavia il buon Nick non ha lasciato propriamente un buon ricordo nei tifosi, soprattutto perchè venne usato col contagocce, finchè non si stancò ed iniziò a girare l’Italia in lungo e in largo che manco un dipendente di Google Maps.

 

 

Fonte: theapricity.com
Fonte: theapricity.com

Gianluigi Lentini – 3 scudetti con il Milan

L’ex ragazzo prodigio del calcio italiano, persosi tra vita notturna e auto rombanti, potrà comunque raccontare, nella classica scena davanti al caminetto assieme ai nipotini, di aver giocato nel Milan di Capello, vincendo 3 volte la Serie A, 3 Supercoppe Italiane e persino 1 Coppa Campioni. 8 reti in 46 gare erano però un bottino misero per un giocatore pagato quasi 20 miliardi, e in 4 stagioni non aveva comunque confermato le ottime attese innescate con la maglia del Toro.

 

Fonte: raisport.it
Fonte: raisport.it

Michelangelo Rampulla – 4 scudetti con la Juventus

Se un giorno dovesse scrivere un’autobiografia, il titolo più appropriato sarebbe “Eterno secondo“, accertandosi prima che l’idea non gli sia già stata soffiata da Hector Cuper. Arrivato alla Juventus nel 1992 e andatosene nel 2002, in 10 anni sarà il secondo di Angelo Peruzzi prima e Gianluigi Buffon poi. Nonostante ciò, gli basterà accumulare 20 partite per vincere 4 meritati titoli. Indovinate un po’ cosa fa adesso? L’allenatore in seconda, ovvio. Solo in una cosa si è seduto sul posto più alto del podio: è stato il primo portiere a segnare un gol su azione in Serie A!

 

Fonte: spaziojuve.it
Fonte: spaziojuve.it

Simone Pepe – 3 scudetti con la Juventus

Fino al 2010 sembrava uno dei prospetti più interessanti del campionato italiano, tanto che Lippi lo portò con sè al Mondiale sudafricano. In quella spedizione fu uno dei migliori (o dei meno peggio), tanto che, al ritorno in patria, passò subitaneamente dall’Udinese alla Juve. Al primo anno fece bene, pur soffrendo spesso il modulo di Conte. Al secondo si confermò, e poi sparì. Dall’estate 2012 ad oggi l’abbiamo visto in 2 occasioni: in Coppa Italia contro l’Avellino e l’anno scorso a Catania, quando dalla panchina protestò a lungo finchè il gol etneo non venne annullato. Insomma, ha vinto 3 scudetti, di cui 2 senza mai mettere un’unghia in campo. Iaquinta sarebbe fiero di lui.

Fonte: fcinternews.it
Fonte: fcinternews.it

Paolo Orlandoni – 4 scudetti con l’Inter

Ebbene sì, anche il @vecchioorla (è il suo account ufficiale su Twitter) rientra in questa graduatoria. Dopo essere uscito dalle giovanili dell’Inter carico delle più rosee aspettative, ha trascorso un’intera carriera tra i pali di mezza Italia – soprattutto provincia – per poi tornare a svernare nella squadra che l’aveva lanciato, in qualità di terzo portiere. In questo modo ha potuto comodamente fregiarsi del titolo di Campione d’Italia per ben 4 volte (più 3 Coppe Italia e 4 Supercoppe) scendendo in campo in solo 3 occasioni (ero a San Siro nel 2009, quando Mou lo inserì al posto di Julio Cesar per riservare la standing ovation al brasiliano), ed è riuscito persino ad iscrivere il suo nome negli albi d’oro della Champions League e del Mondiale per club. Speriamo che Ibra non l’abbia notato.

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